L’intolleranza al lattosio è una condizione medica comune in cui il corpo non è in grado di digerire il lattosio, uno zucchero presente nel latte e nei suoi derivati. I sintomi possono variare da lievi a gravi e possono includere gonfiore, diarrea e dolori addominali. Può manifestarsi sia durante l’infanzia che in età adulta. La causa principale di questa intolleranza è la mancanza dell’enzima lattasi, che è responsabile della digestione del lattosio.
Intolleranza al lattosio: sintomi
I sintomi dell’intolleranza al lattosio, nella maggior parte dei casi, compaiono poco tempo dopo l’assunzione di un alimento a base di latte e possono includere:
- Diarrea
- Crampi addominali
- Gonfiore
- Flatulenza
- Nausea
- Mal di testa
- Reazioni cutanea (rossore, piccole bolle)
I sintomi non sono sempre gli stessi e variano da soggetto a soggetto in base al livello di intolleranza al lattosio o dal quantitativo di alimento ingerito.
Ad oggi, non esistono metodi con il quale è possibile prevenire lo sviluppo di questa intolleranza.
Esame per intolleranza al lattosio: quale test scegliere
L’esame per scoprire l’intolleranza al lattosio può essere effettuato in due modi:
- Breath test: si effettua tramite un’analisi dell’aria espirata dal paziente prima della somministrazione di una piccola quantità di lattosio e subito dopo averla assunta. Se il nostro corpo non riesce a metabolizzare questa proteina comincerà a farla fermentare e il test risulterà positivo
- Test di nutrigenetica: è un test genetico che si effettua direttamente sul tuo DNA, con il quale si analizza la predisposizione a questo tipo di intolleranza
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Intolleranza al lattosio: cosa mangiare
Cosa puoi mangiare dopo aver scoperto l’intolleranza al lattosio? Nella maggior parte dei casi si procede eliminando dalla dieta tutti gli alimenti contenenti il lattosio, a volte solo temporaneamente, altre in modo permanente.
In ogni caso, non sarà necessario rinunciare a qualsiasi derivato del latte. Infatti, esistono alcuni formaggi stagionati che di solito non danno problemi, come ad esempio: il parmigiano, il pecorino e il provolone.
Inoltre, dovrai cominciare a prestare particolare attenzione alle etichette di alcuni alimenti che, a volte, utilizzano il lattosio come additivo (insaccati, sughi, affettati, alimenti in scatola, ecc.).
BIBLIOGRAFIA
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